L'Aratro n.10 Novembre 2015 - page 9

NOVEMBRE 2015
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E
ra il 1900 quando in lo-
calità Quattro Cascine di
Alessandria nasce
Al-
berto Roncati
operaio della
Ferriera di Novi, poi divenuta
Ital Sider, nonno dell’attuale
concorrente
Roberto Roncati
.
Alberto Roncati con la moglie
Faustina Martini hanno due
figli
Piero
(1932) e
Mario
(1934), ma nel 1936 un
brutto incidente sul lavoro
stronca la giovane vita di Al-
berto che lascia moglie e figli
in tenera età. La famiglia Ron-
cati non si perde di animo e
Piero e Mario fin da piccolis-
simi cominciano a lavorare la
terra. In allora non esistevano
le leggi e le prescrizioni per la tutela dei minori.
È nel 1955 che i fratelli Roncati iniziano ad acquisire aziende in af-
fitto quali la Cascina Zambelletta e nel 1961 la Cascina Brencia dei
fratelli
Rossi
, tutte site nel territorio tra il comune di Alessandria e il
comune di Bosco Marengo per una superficie aziendale di circa
1000 staia locali. In quell’anno anche il parco macchine si incre-
menta con l’acquisto della prima mietitrebbia Marca CLAAS.
Nel 1964 Mario sposa
Lidia Lombardi
, donna dotata di carattere
forte e tenace figlia di agricoltori della zona di Levata di Bosco Ma-
rengo e in quell’anno prendono in affitto le Cascine Forchina e Ma-
sina di proprietà delle sorelle
Inga.
Grazie alle strutture dei due
fondi, i fratelli Roncati inizieranno l’allevamento di mucche razza
“Frisona” per la produzione di latte.
L’azienda vive momenti di fiorente crescita sotto ogni punto di vista
anche economico. Mario e Lidia sono allietati dalla nascita del pri-
mogenito Roberto nel 1966 (attuale titolare) e dalle sorelle
Barbara
e
Alessandra
. L’azienda Roncati negli anni ’70 raggiunge un’esten-
sione di oltre 120 ettari con un allevamento di 100 capi di bestiame,
di cui 50 vacche da latte, coadiuvato da salariati fissi e stagionali.
Mario è socio fondatore del centro Coop. Centrale del Latte di Ales-
sandria, socio dell’Associazione Provinciale Allevatori; partecipa alle
varie manifestazioni zootecniche in provincia di Alessandria come
la “Fiera di San Giorgio” per l’esposizione dei capi di alta geneologia
allevati in azienda. Le coltivazioni praticate a suo tempo erano
quelle foraggere quali mais, erba medica, prato per l’alimentazione
bestiame, così pure cereali, barbabietola da zucchero e colza.
Purtroppo le sorelle Inga in quegli anni vendono le Cascine For-
china e Masina all’Agip Nucleare e Mario deve trasferirsi con tutte le
scorte e l’allevamento nella “Cascina Nuova” di Fresonara che ac-
quista nel 1973. Nel 1984 Roberto (attuale titolare dell’azienda agri-
cola Forchina), terminati gli studi superiori, subentra allo zio Piero
deceduto e con il papà Mario e la mamma Lidia prosegue nella con-
duzione dell’azienda.
Il cuore di Mario però resta alla Cascina Forchina che riuscirà ad ac-
quistare nel 1986, dove resterà fino alla morte nel 2004.
Roberto, coadiuvato dalla moglie
Cristina
, si dedica principalmente
alla coltivazione del mais, avendo ormai da una ventina d’anni ab-
bandonato l’allevamento bovino.
R
isale alla data del
1828 la presenza della
famiglia Arlotta alla
Tenuta Schiccavela in co-
mune di Alessandria già di
proprietà del Marchese
Ghi-
lini
.
Dopo il tramonto dell’im-
pero napoleonico il Marchese
Ghilini comincia ad alienare
tutti i suoi numerosi possedi-
menti in provincia di Ales-
sandria e tramite l’agente
Se-
bastiano Guazzotti
vende la
Tenuta Schiaccavela di circa
80 ettari di terreno al Conte
di Gropello
Giovanni Seba-
stiano
(già Prefetto della città
di Alessandria e trisavolo
dell’attuale conduttore).
Fino alla fine del 1800 non si hanno notizie sulla conduzione
della Tenuta, ma agli inizi del 1900 viene affittata alla famiglia
Orsi
di Quargnento.
Negli anni che precedono il secondo conflitto mondiale il Conte
Massimo Arlotta Tarino
(nonno dell’attuale conduttore) marito
di
Teresa di Gropello
(ultima erede della dinastia) con l’aiuto del
fattore
Luigi Pallanza
inizia la conduzione diretta dell’azienda.
Gli eventi bellici sospendono temporaneamente l’evoluzione
della azienda ma negli anni del dopoguerra il conte
Giuseppe Ar-
lotta Tarino
, padre del concorrente, inizia a condurre diretta-
mente l’azienda agricola con l’aiuto di alcuni salariati e braccianti.
La nuova gestione segue rapidamente l’evolversi del mondo agri-
colo. Si passa dalla trazione animale (cavalli e buoi) a quella mec-
canizzata con l’acquisto del primo trattore “OM 513” che verrà poi
affiancato da un “Same Sametto”, in seguito da una seminatrice
semovente “Buzzi” (su cui verrà applicato un irroratore per i primi
tentativi di diserbo contestuale alle colture).
Negli anni ’50 viene abbandonato l’uso della mietilega per il
grano, per la più moderna mietitrebbia, mentre il mais raccolto in
pannocchie verrà ancora per qualche anno trebbiato sull’aia da
una trebbiatrice fissa.
Le colture praticate sono quelle più vocate per il territorio alessan-
drino e cioè frumento tenero, mais, barbabietola da zucchero e fo-
raggere.
Negli anni ’60 viene ripristinata la stalla dove verranno allevati
circa 60 capi (vitelli di razza francese “Limousin”).
Nel 1980 un altro passaggio generazionale: al Conte Giuseppe su-
bentra il figlio Massimo (attuale conduttore) che terminati gli
studi e il servizio militare nel corpo di Marina, si dedica costante-
mente ed esclusivamente alla conduzione dell’azienda agricola, in
qualità di coltivatore diretto.
Oggi l’azienda agricola ha raggiunto una superficie tra proprietà
ed affitto di circa 150 ettari e, con la collaborazione di un salariato
e l’aiuto saltuario del primogenito
Giovanni
, ha abbandonato l’al-
levamento di bovini da carne, ma ha potenziato il parco macchine
per eseguire tutte le operazioni colturali che vengono gestite diret-
tamente dall’azienda.
N
ell’ambito della 30ª edizione
della Fiera di San Baudolino, do-
menica 8 novembre scorso, si è
svolta anche la cerimonia di premia-
zione degli imprenditori che quest’anno
si sono aggiudicati il “Premio per l’im-
pegno imprenditoriale e per il progresso
economico”.
Si tratta, come è noto, di un riconosci-
mento che la Giunta della Camera di
Commercio attribuisce ad aziende della
nostra provincia che si sono distinte per
una particolare dedizione e per un con-
tributo particolare che hanno saputo
dare alla crescita dell’economia provin-
ciale.
Per l’ambito agricolo sono stati premiati
anche due associati di Confagricoltura
Alessandria (la quale ha sponsorizzato
le candidature),
Massimo Arlotta Ta-
rino
di Alessandria e
Roberto Roncati
di
Bosco Marengo. Ecco le loro avvincenti
storie aziendali curate da
Mario Ren-
dina
.
Premio per l’impegno imprenditoriale e per
il progresso economico ad Arlotta e Roncati
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