L'Aratro n.2 Febbraio2016 - page 16

FEBBRAIO 2016
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Propagazione e
scelta del materiale
vivaistico
Attualmente, in Piemonte il sistema più semplice e più diffuso di
propagazione del nocciolo da parte dei vivaisti piemontesi è
quello dell’utilizzo di polloni provenienti da ceppaie certifi-
cate, chiamate piante madri. I polloni prodotti verranno succes-
sivamente selezionati e messi a radicare nel vivaio.
Al momento dell’impianto in vivaio, il pollone viene spuntato a
una trentina di centimetri, in modo che possa sviluppare un
ampio apparato radicale. Dopo uno o due anni di vivaio il
piantino di nocciolo è pronto per essere messo a dimora in
pieno campo.
È fondamentale che i polloni utilizzati nel vivaio provengano
da piante madri certificate in modo da preservare le caratteri-
stiche della varietà e garantire le condizioni fitosanitarie del
materiale utilizzato nella realizzazione di nuovi impianti di
nocciolo.
Per realizzare un nuovo impianto di nocciolo, con buone ga-
ranzie di attecchimento, è necessario scegliere piante sane,
uniformi, dotate di un buon apparato radicale, esenti da at-
tacchi parassitari e garantite dal punto di vista varietale.
Per il reperimento delle piantine è bene quindi rivolgersi a vivai
“accreditati” ai sensi delle leggi vigenti che possano fornire
materiale certificato e garantito.
I
l noccioleto è l’unica coltivazione
legnosa agraria finanziabile dalla
misura 4.1.1 e 4.1.2 del PSR
2014/2020.
Il contributo in conto capitale è pari
al 50% nel caso di giovani che aderi-
scono alla misura 4.1.2. e del 40%
nel caso in cui l’azienda aderisca alla
misura 4.1.1.
Il finanziamento dell’impianto è
ammesso nei soli terreni che rica-
dono nelle aree C (aree rurali inter-
medie) del PSR che nella gran parte
dei casi si collocano nelle aree di col-
lina; per completezza e precisione di
informazione sul nostro sito
è
possibile consultare l’elenco dei co-
muni con la loro relativa classifica-
zione.
Sono ammissibili sia le spese del ma-
teriale vivaistico certificato che delle
operazioni relative alla preparazione
del terreno e la conseguente messa a
dimora degli astoni.
Gli Uffici Zona di Confagricoltura
Alessandria sono a disposizione
per fornire tutte le indicazioni ne-
cessarie e per la predisposizione
delle domande di finanziamento.
Le domande 4.1.1 scadono il 15
marzo 2016, mentre le domande
4.1.2. scadono il 15 aprile 2016.
Noccioleti, unica coltura a contributo sul PSR
La pianta del nocciolo ha un caratteristico portamento a cespuglio, con l’apparato radicale molto
esteso e con una profondità che varia a seconda delle caratteristiche del terreno.
Sulla stessa pianta sono presenti sia fiori maschili, detti amenti, produttori di polline, sia fiori femminili
riconoscibili dal caratteristico “ciuffo” rosso. L’impollinazione del nocciolo avviene grazie al vento. Il
nocciolo è una pianta caratterizzata da notevole rusticità, infatti si può trovare in ambienti territoriali
molto diversi tra loro, adattandosi alle diverse condizioni pedoclimatiche.
Il nocciolo preferisce terreni tendenzialmente sciolti, con pH neutro (da 6,8 a 7,2), ma si adatta anche
nei terreni acidi e alcalini (fino a pH 8).
Il nocciolo soffre particolarmente i terreni troppo compatti e i ristagni d’acqua che provocano asfissia
e marciumi radicali. Una pianta di nocciolo coltivata in modo razionale inizia a produrre al 5°- 6°
anno, raggiungendo la piena produzione dopo l’8°- 9° anno. Vi sono noccioleti che con adeguate po-
tature continuano a produrre anche dopo 30-35 anni dall’impianto.
Vivaio piante di nocciolo
Piante di
nocciolo
certificate
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