L'Aratro n.9 Ottobre 2016 - page 17

OTTOBRE 2016
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non depurate (la depurazione viene co-
munque effettuata; nel caso di glifosate e
AMPA la filtrazione o il solo trattamento con
cloro possono rimuovere completamente
questi residui dalle acque); ma nel cibo?
Il glifosate è diserbante totale non selettivo,
distrugge gli organi vegetali: non può essere
adoperato su piante e colture che poi entrano
nella dieta: come può essere “mangiato” dai
consumatori?
La monografia 112 dell’11 agosto 2016 re-
datta dallo IARC sostiene che il glifosate si
può trovare nei terreni, nelle acque superfi-
ciali e profonde e nell’aria. Nel cibo, residui
di glifosate sono stati accertati nei cereali nel
50% dei campioni analizzati in Danimarca
nel 1998-1999 e nel 9.5% in campioni pro-
venienti dalla UE e da Norvegia e Islanda nel
2007. È evidente che il glifosate è stato utiliz-
zato in pre raccolta dei cereali a paglia in
Paesi del Nord Europa per consentire la treb-
biatura; in Italia questa pratica è stata auto-
rizzata dal Ministero della Salute da pochi
anni. Ben venga, quindi, il richiamo della UE
a un utilizzo secondo le buone pratiche e la
decisione del nostro Ministero della Salute di
vietare questo impiego.
Veniamo ora alla tossicità del glifo-
sate e del suo metabolita AMPA.
Tutto ha inizio con la pubblicazione della
monografia 112 il 20 marzo 2015 con cui lo
IARC classifica il glifosate come probabile
cancerogeno per l’uomo. La valutazione
dello IARC è stata ottenuta attraverso l’esame
del glifosate sia come sostanza attiva che
come insieme dei formulati che lo conten-
gono, quindi comprensivi di coformulanti,
senza differenziare i campioni analizzati a se-
conda della loro composizione.
Nella sua attività di valutazione delle so-
stanze chimiche utilizzate in tutta Europa, la
EFSA, vista la scadenza delle autorizzazioni
del glifosate, ha eseguito una particolare va-
lutazione del rischio “glifosate” che avrebbe
dovuto essere utilizzata per il mantenimento
o meno del glifosate nell’elenco delle so-
stanze attive autorizzate in tutta la UE e per
informare gli Stati membri che devono legi-
ferare in merito all’utilizzo dei formulati
contenenti glifosate nei loro territori.
EFSA nel suo metodo di lavoro valuta indivi-
dualmente ogni sostanza chimica e ogni mi-
scela commercializzata: pertanto ha analiz-
zato la sostanza attiva glifosate; nel suo rap-
porto conclusivo ha però tenuto in conside-
razione anche il rapporto IARC e altri studi.
Le conclusioni dell’EFSA: senza entrare in
dettagli complessi, innanzi tutto EFSA ha de-
finito la dose acuta di riferimento (DAR) pari
a 0.5 mg/kg di peso corporeo; si tratta della
quantità giornalmente ingeribile di una so-
stanza che non comporta rischi per la salute.
In base a questo dato, una persona del peso
di 70 kg potrebbe assumere fino a 35 milli-
grammi di glifosate al giorno senza subire
nessun effetto né acuto né cronico. Non fac-
ciamoci fuorviare dal dato espresso in “milli-
grammi”: si tratta di una quantità elevatis-
sima trattandosi di un residuo.
Inoltre l’EFSA sostiene che sia improbabile
che il glifosate costituisca una minaccia di
cancro per l’uomo e che danneggi il DNA
umano; EFSA, quindi, non propone di inse-
rire tali rischi nei regolamenti UE in materia
di classificazione, etichettatura e imballaggio
delle sostanze chimiche.
Riguardo al metabolita AMPA la sua perico-
losità per la salute è stata definita nel 2013
dall’OMS paragonabile a quella del glifosate.
Ma allora dove deve essere identificato il “ri-
schio glifosate” (la UE nei documenti uffi-
ciali lo chiama “glifosato”)? Ce lo rivela il re-
golamento 2016-1313 del 1° agosto 2016:
nella premessa del regolamento, la 4ª consi-
derazione sostiene che “
l’Autorità europea per
la sicurezza alimentare (di seguito «l’Autorità»)
ha trasmesso alla Commissione la sua dichiara-
zione sulla valutazione tossicologica dell’ammina
di sego polietossilata (n. CAS 61791-26-2), una
sostanza usata di frequente come coformulante
nei prodotti fitosanitari contenenti glifosato.
L’Autorità ha concluso che, rispetto al glifosato, in
tutti i punti finali esaminati sono stati osservati
effetti tossici significativi dell’ammina di sego po-
lietossilata. Un altro motivo di preoccupazione
che è stato segnalato riguarda il potenziale del-
l’ammina di sego polietossilata di incidere nega-
tivamente sulla salute umana se impiegata nei
prodotti fitosanitari contenenti glifosato. L’Auto-
rità ha inoltre ritenuto che una probabile spiega-
zione dei dati medici negli esseri umani per
quanto riguarda i prodotti fitosanitari contenenti
glifosato è che la tossicità deriva soprattutto dalla
componente ammina di sego polietossilata nella
formulazione
”.
Ben venga, quindi, la decisione della UE di
incaricare gli Stati membri “
affinche i prodotti
fitosanitari contenenti glifosato non contengano
il coformulante ammina di sego polietossilata
(n. CAS 61791-26-2)
” e la conseguente deci-
sione del nostro Ministero della Salute che
ha revocato le autorizzazioni dei formulati a
base di glifosate che contengono tale cofor-
mulante.
Mi auguro di aver fornito informazioni suffi-
cienti affinchè ciascun lettore possa trarre le
proprie conclusioni: volutamente ho esclusi-
vamente consultato dati scientifici di nes-
suna tendenza favorevole o contraria ai fito-
farmaci; il sito Monsanto è stato consultato
esclusivamente a livello di trattazione storica
del prodotto e gli atti del Pesticide Chemi-
stry-Pesticides del 2011 (intervento del dr.
Ri-
chard P. Garnett
di Monsanto Europe) in
quanto unico contributo consistente riguar-
dante AMPA.
Sperando di non dimenticare nulla ecco i
dati bibliografici utilizzati:
• ISPRA – Rapporto Nazionale Pesticidi
nelle Acque
-
ione/
• TIBIO sagl – Comano – CH – Analisi di
urina: ricerca di glifosato, AMPA e glufosi-
nato
• Istituto Superiore di Sanità – rapporti
ISTISAN 02/37
• IARC – IARC monographs Volume 122:
evaluation of five organophosphate insec-
ticides and herbicides
• EFSA – Il Glifosato
• Presence of Glyphosate and its soil meta-
bolite aminomethylphosphonicacid
(AMPA) in surfacewater - XIV Symposium
in Pesticide Chemistry-Pesticides in the
Environment: fate, modelling and risk mi-
tigation - 2011
• Regolamento di Esecuzione (UE)
2016/1056
• Regolamento di Esecuzione (UE)
2016/1313
• Decreto 9 agosto 2016 del Minstero della
Salute
• Decreto 16 agosto 2016 del Ministero
della Salute
pagine a cura di
Marco Visca
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