L'Aratro n.5 Marzo 2016 - page 8

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on i messaggi n. 7381/2015 e n.
682/2016 l’INPS ha annunciato
l’istituzione del cassetto previden-
ziale dei lavoratori autonomi agricoli (colti-
vatori diretti, coloni e mezzadri, imprendi-
tori agricoli professionali).
La novità più rilevante, sotto il profilo ope-
rativo, è rappresentata dal fatto che, a partire
da quest’anno, l’Istituto non invierà più al
domicilio dei lavoratori autonomi agricoli il
consueto avviso contenente tutte le informa-
zioni utili per effettuare il versamento dei
contributi previdenziali, assistenziali, obbli-
gatori ed associativi alle quattro scadenze
previste (16 luglio, 16 settembre, 16 no-
vembre, 16 gennaio) tramite modello F24.
La comunicazione in questione, relativa ai
contributi dovuti, sarà reperibile esclusiva-
mente attraverso il predetto cassetto previ-
denziale o direttamente dall’interessato op-
pure attraverso un intermediario abilitato
come Confagricoltura.
Si tratta, com’é facile intuire, di una novità
particolarmente rilevante che rivede in pro-
fondità il consueto sistema di comunicazione
tra l’Istituto ed il lavoratore autonomo agri-
colo. Il mancato invio della comunicazione al
domicilio del contribuente interessato rende
infatti essenziale la collaborazione degli in-
termediari (a partire dalle associazioni di ca-
tegoria) nella fase di reperimento di tutte le
informazioni necessarie per il regolare paga-
mento dei contributi all’INPS, essendo im-
probabile, segnatamente in questa prima fase,
che i lavoratori autonomi agricoli possano
provvedere autonomamente all’acquisizione
di dette informazioni.
Al riguardo si sottolinea come gli opera-
tori di Confagricoltura Alessandria sono
abilitati ad operare, in nome e per conto
del titolare dell’azienda autonoma agri-
cola, sulla base di apposite deleghe di ser-
vizio (cosiddetta delega indiretta) rese per
iscritto dal lavoratore autonomo dele-
gante e comunicate all’Istituto tramite la
nuova versione della procedura “
Agricol-
tura: gestione deleghe sindacali
”.
Mario Rendina
Cassetto previdenziale degli autonomi agricoli
“L’
affitto punto di in-
contro tra proprietà e
impresa per lo svi-
luppo dell’agricoltura”. È stato
questo il tema di un importante
convegno che si è tenuto il 27
aprile a Roma presso la sede di
Confagricoltura, organizzato
dalla Federazione Nazionale
della Proprietà Fondiaria.
Nell’introduzione la giornalista
Annamaria Capparelli
, che ha
moderato i lavori, ha evidenziato
l’importanza dell’affitto in agri-
coltura che, citando i dati Istat
2013, vede una superficie agri-
cola utilizzata a livello nazionale
di oltre 5,2 milioni di ettari pari
al 42,1% della Sau totale. Ma
cosa che ha suscitato particolare
interesse è che la Sau in affitto in
tredici anni è cresciuta del 70%,
dai 3 milioni di ettari del 2000
agli attuali 5,2 milioni di ettari. È
stato poi evidenziato che in al-
cune regioni d’Italia i dati sull’af-
fitto assumono una valenza an-
cora maggiore rispetto alla
media nazionale. Ad esempio, in
Lombardia la Sau in affitto rap-
presenta il 65% di quella totale
regionale; altro dato significativo
si riscontra in Piemonte, dove la
superficie in affitto è pari a circa
il 62%. In queste due regioni
dove la Sau in affitto è ampia-
mente superiore a quella della
proprietà diretto coltivatrice, la
dimensione media aziendale re-
gistra dati molto interessanti: in
Lombardia è di circa 19 ettari e
in Piemonte è pari a 16 ettari; a
livello nazionale la dimensione
media è invece di 8,4 ettari.
Dopo una breve presentazione
del presidente della Federazione
Giuseppe Visconti
, l’incontro è
entrato nel vivo con la relazione
di
Thierry de l’Escaille
, segre-
tario generale dell’Organizza-
zione europea della Proprietà
Fondiaria, che ha tracciato una
panoramica dell’affitto in agri-
coltura nei 28 Stati membri
dell’UE. Dall’intervento è emerso
come in Europa l’affitto sia
molto diffuso, permettendo così
dimensioni medie aziendali
molto significative. L’importanza
economica dell’affitto è stata
trattata da
Dario Casati
, econo-
mista agrario, partendo dall’ana-
lisi dell’evoluzione strutturale
nel suo percorso storico. In un
contesto sempre più incerto
emerge una ristrutturazione che
si basa sull’affitto e che punta,
oltre alla crescita dimensionale,
agli incrementi di produttività e
di redditività che ne derivano, i
soli che possono assicurare il fu-
turo dell’agricoltura.
Luigi Costato
, professore eme-
rito di Diritto, ha affrontato gli
aspetti giuridici con un excursus
sull’evoluzione dell’affitto nel
nostro Paese, soffermandosi
sulla legge 203/1982 relativa alle
norme sui contratti agrari. Pas-
saggio importante è stato l’arti-
colo 45 di questa legge che per-
mette la stipula di convenzioni
di affittanza agraria in deroga
alla normativa vigente.
La Legge di Stabilità 2016, con
particolare riferimento agli
aspetti fiscali per la proprietà
concedente la terra in affitto, è
stato il tema sviluppato da
Ni-
cola Caputo
, fiscalista di Confa-
gricoltura. È stato evidenziato
che recenti norme fiscali hanno
penalizzato maggiormente i pro-
prietari con beni affittati discri-
minandoli rispetto a quelli che
coltivano direttamente la terra.
Le conclusioni dei lavori sono
state tratte da
Mario Guidi
, pre-
sidente di Confagricoltura e da
Giuseppe Visconti, presidente
della Federazione Nazionale
della Proprietà Fondiaria.
Il presidente di Confagricoltura
con una visione di insieme sui
problemi del mondo agricolo ha
evidenziato l’importanza del
ruolo dei proprietari concedenti
la terra in affitto, che permette
l’esistenza di imprese agricole di
rilevanti dimensioni.
Al convegno ha partecipato
anche il presidente del Sindacato
dei Proprietari con beni affittati
Massimo Arlotta
.
R.S.
CONVEGNO DI PROPRIETÀ FONDIARIA E CONFAGRICOLTURA
L’affitto è centrale per la competitività delle imprese agricole
Voucher in agriturismo
I
voucher possono essere utilizzati anche nel settore agricolo e
quindi anche da parte degli operatori agrituristici. Può acca-
dere, infatti, che in determinati periodi dell’anno, a causa del fi-
siologico andamento del mercato turistico, sia difficile continuare a
svolgere l’attività agrituristica con la manodopera ordinaria e ci sia
l’esigenza di avvalersi di ulteriore personale.
Tali prestazioni lavorative avranno però carattere occasionale, in
quanto limitate a specifici eventi oppure limitate ad uno specifico
arco temporale (mesi estivi).
L’INPS precisa:
“Sulla natura stagionale dell’agriturismo si pronunciava
espressamente l’originaria legge quadro (cfr. art. 2, lett. a, L. n. 730/85),
mentre la nuova legge quadro (L. n. 96/2006) non contiene più questa pre-
cisazione esplicita. Deve ritenersi tuttavia che la stagionalità resti, anche
nel nuovo quadro normativo, una connotazione essenziale dell’agriturismo,
considerata la natura delle attività in cui esso si concretizza, che si riferi-
scono sia all’ambito agricolo sia a quello turistico, entrambi connotati da
stagionalità per definizione”.
Per l’INPS dunque l’agriturismo sembrerebbe rientrare “per defini-
zione” tra le attività agricole stagionali anche ai fini dell’applicazione
della disciplina sul lavoro accessorio. Le aziende agricole con volume
d’affari annuo superiore a 7.000 euro possono remunerare con i vou-
cher esclusivamente le attività stagionali effettuate da pensionati e
giovani studenti sotto i 25 anni di età. Tali limitazioni non operano,
invece, per le aziende con fatturato inferiore a 7.000 euro, che tut-
tavia non possono avvalersi di soggetti iscritti negli elenchi anagrafici
dei lavoratori agricoli nel precedente anno solare.
M. Rendina
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