MAGGIO 2017
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U
no dei tanti problemi che la no-
stra associazione deve affron-
tare ai nostri giorni, è quello di
come porsi con la politica e con le sue
dirette emanazioni.
Il quadro politico di riferimento è in-
fatti molto cambiato e non sto par-
lando solo del livello romano, ma so-
prattutto del livello locale, provinciale
o regionale che sia.
La soppressione delle Province, che in
realtà non sono state veramente sop-
presse, ma solo svuotate di quasi tutti i
poteri, ha eliminato un riferimento che
per una associazione come la nostra era
un contatto diretto e collaudato, dove
lavorando bene e avendo ottimi rap-
porti umani con i funzionari addetti al
nostro settore, si riusciva quasi sempre
a risolvere una grande mole di pro-
blemi.
Quando questo non bastava, ci si rivol-
geva all’Assessore provinciale all’agri-
coltura, figura adesso scomparsa.
Ora pur rimanendo un ufficio alessan-
drino si comprende facilmente che le
decisioni vengano prese a Torino, in
Regione, e questo non semplifica il la-
voro.
Dovremo anche noi riorganizzare la
nostra struttura regionale, magari fa-
cendo economie e sinergie fra le varie
Unioni piemontesi, per essere sempre
più presenti a Torino nei luoghi che
contano ed esserlo con i migliori pro-
fessionisti in modo da stabilire rap-
porti diretti con i funzionari regionali e
ancora maggiori e migliori degli attuali
con l’Assessorato.
In tutto questo, non ci avvantaggia es-
sere l’unica provincia a non avere un
assessore regionale, chiara mancanza
di “peso politico” a Palazzo Lascaris.
La politica di oggi, a tutti i livelli, è alla ri-
cerca di facile consenso, ed è molto pre-
sente sui social network, sfruttando
spesso un facile populismo, ma rimane
divisa anche all’interno dei singoli par-
titi, in diverse correnti in antitesi fra loro.
Con questo quadro si comprende
come vengano prese e immediata-
mente vendute all’opinione pubblica
come grandi successi decisioni come
quella dell’etichettatura del riso, dove
si è scelto una soluzione blanda, che
molto difficilmente aiuterà i nostri risi-
coltori ad uscire dalla crisi dovuta alle
troppe importazioni.
Si sarebbe dovuto fare di più e di me-
glio, pur consci del momento difficile
che stiamo attraversando.
Per fare questo servirebbe un Governo
forte (non uno che sembra di pas-
saggio) e un Ministro dell’Agricoltura
presente e attento. Invece leggiamo sui
giornali che il mininistro
Maurizio
Martina
ha partecipato solo ad una
delle ultime sei riunioni dei suoi pari
grado a Bruxelles…
Luca Brondelli
Sempre più difficili i rapporti con la politica
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INITO DI IMPAGINARE IL
02/05/2017
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