L'Aratro n. 5 Maggio 2017 - page 5

D
al 19 aprile scorso è entrato
in vigore l’obbligo di intro-
durre in etichetta l’indica-
zione dell’origine per i prodotti
lattiero caseari in Italia. È previsto
dal Decreto del Ministero delle Po-
litiche Agricole 9 dicembre 2016
(pubblicato sulla Gazzetta Uffi-
ciale n. 15/2017), in attuazione del
Regolamento (UE) n. 1169/2011,
relativo alla fornitura di informa-
zioni sugli alimenti ai consuma-
tori.
“Il provvedimento è un banco di prova
per dare ai nostri consumatori ulte-
riori elementi informativi per effet-
tuare acquisti con consapevolezza”
commenta il presidente di Confa-
gricoltura
Massimiliano Gian-
santi
.
A seconda della provenienza del
latte vaccino, ovicaprino, bufalino
e di altra origine animale, e per
quello UHT, in etichetta – spiega
Confagricoltura – andrà indicata la
sua origine: Italia, Paesi UE, Paesi
non UE. In particolare, oltre al
latte a lunga conservazione e UHT,
sono interessati yogurt, creme di
latte, kefir, siero di latte, anche
concentrato, burro, creme lattiere
spalmabili, formaggi, latticini, ca-
gliate. Per i formaggi DOP e IGP e
per il latte fresco continuano ad
applicarsi le disposizioni previste
dalla normativa vigente anterior-
mente alla data di entrata in vigore
del decreto, dal momento che
sono già tracciati.
Solo per i prodotti con latte
munto, condizionato e trasfor-
mato in Italia, si potrà scrivere in
etichetta ‘Origine del latte: Italia’.
Se non c’è questa dicitura vuol dire
che almeno una fase del processo
non è stata fatta nel nostro Paese.
Confagricoltura ha sempre soste-
nuto l’importanza di una corretta
informazione per il consumatore,
pertanto l’obbligo dell’indicazione
dell’origine è giudicato un passo
importante utile altresì per raffor-
zare il concetto di Made in Italy.
Un’etichetta semplice e di chiara
lettura, secondo l’organizzazione
agricola, favorisce la trasparenza
comunicativa molto più di even-
tuali indicatori a semaforo, già
adottati in Gran Bretagna.
“Finalmente c’è piena trasparenza e si
permette
– conclude il presidente di
Confagricoltura Giansanti –
di va-
lorizzare il made in Italy, in ossequio
alle migliori tradizioni che ci fanno ri-
conoscere nel mondo come eccel-
lenza”.
In Piemonte gli allevamenti di
vacche da latte sono circa 2.800,
per una produzione intorno ai 10
milioni di ettolitri all’anno (1 mi-
liardo di litri di latte). In pratica
27.400 quintali al giorno, vale a
dire 2.740.000 litri di latte: dati
che fanno del Piemonte una delle
regioni leader nel comparto, con
un valore della produzione alla
stalla, ogni giorno, di circa
960.000 euro (350 milioni al-
l’anno).
MAGGIO 2017
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“I
l tavolo della filiera ha individuato le prime ri-
sposte per fronteggiare la drammatica crisi
della risicoltura italiana però il mercato non
può aspettare, occorre fare presto. Apprezziamo lo sforzo
del ministro
Maurizio Martina
di intervenire a Bru-
xelles per limitare le importazioni, riattivando il dossier
della clausola di salvaguardia, ipotizzando contingenti,
promettendo controlli sulla reciprocità. Attendiamo gli
esiti concreti di questa azione utile e positiva, vista l’ur-
genza di frenare l’escalation delle importazioni nel-
l’Unione Europea. Nel frattempo bisogna varare misure
nazionali finalizzate all’immediata redditività delle
aziende, oltre che ad incentivare i consumi”.
Lo ha sot-
tolineato Confagricoltura, in relazione al tavolo di
filiera riso indetto il 13 aprile scorso dal Ministero
per le Politiche agricole.
“Per quanto riguarda l’etichettatura la nostra posizione
è nota
- ha concluso il presidente di Confagricoltura
Alessandria
Luca Brondelli
-
Va previsto un provvedi-
mento comunitario che introduca l’obbligo, a livello eu-
ropeo, di indicazione di origine, sul modello dell’olio
d’oliva. Ci interessa che il consumatore europeo sappia
se sta consumando o meno riso italiano”.
A livello provinciale, le aziende associate a Confa-
gricoltura Alessandria (quasi tutte casalesi) sono
90, coprono una superficie di circa 5100 ha e rap-
presentano il 60 per cento della cifra totale dei risi-
coltori provinciali (8500/8600 ha).
R.S.
Riso: servono azioni concrete ed immediate
per la redditività delle aziende
LAUREA
Il 20 aprile scorso
MARCO
GOTTA
si è laureato in Viticol-
tura ed enologia all'Università
degli Studi di Torino, discu-
tendo la tesi intitolata
"I tappi di
sughero: tra qualità e problema-
tiche nella conservazione del vino".
Congratulazioni vivissime al neo
dottore e ai familiari, papà
Biagio e mamma Albina Benzi
(associati della Zona di Acqui
Terme), al fratello Lorenzo con
Camilla, ai nonni Carlo e Rosa e
ai parenti tutti dall'Ufficio Zona
di Acqui Terme, da Confagricol-
tura Alessandria e dalla Reda-
zione de L'aratro.
Etichettatura latte e derivati
Dal 19 aprile obbligatorio indicare l’origine della materia prima
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