L'Aratro n.8 Settembre 2015 - page 6

SETTEMBRE 2015
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I
n piena estate il Parlamento europeo ha votato (436 voti a favore, 241
contrari e 30 astenuti) una risoluzione sul Trattato commerciale tra
Stati Uniti e Unione Europea (TTIP) con la quale si chiede la prote-
zione delle indicazioni geografiche (agricole e industriali) e il rispetto da
parte statunitense delle norme UE in tema di organismi geneticamente
modificati. Il voto dell’Europarlamento non è vincolante, ma segna sicu-
ramente un passo avanti verso l’intesa finale, definendo con chiarezza le
posizioni dell’UE. Nel frattempo, proseguono i negoziati di un accordo fi-
nalizzato, vale la pena ribadirlo, a ridurre le barriere commerciali che li-
mitano lo scambio di prodotti e servizi tra le due sponde dell’Atlantico,
superando così gli ostacoli causati dalle attuali differenti normative.
Posizioni a confronto
Alle posizioni dell’Europarlamento si contrappongono quelle USA, con le
quali si chiede invece di poter vendere nell’UE i propri prodotti secondo
le leggi vigenti Oltreoceano. Norme che non prevedono, per esempio, che
sulle etichette venga tracciata le provenienza delle carni, così come l’even-
tuale presenza di OGM, che andrebbe a influenzare negativamente la ven-
dita nei mercati europei. I negoziati dovrebbero portare ad un punto d’in-
contro, ma al momento i due schieramenti sembrano irremovibili.
Preoccupazioni UE
Tra le tante preoccupazioni dell’UE vi è quella delle possibili conseguenze
sanitarie derivanti dalla libera importazione dei prodotti “Made in USA”.
Al riguardo, l’Europarlamento chiede alla Commissione di assicurarsi che
il TTIP garantisca “il pieno riconoscimento e una forte protezione giuri-
dica” delle indicazioni geografiche dell’UE. L’obiettivo deve essere quello
di sopprimere tutti i dazi doganali, tenendo però conto del fatto che “esi-
stono diversi prodotti agricoli e industriali sensibili sulle due sponde
dell’Atlantico, per i quali bisognerà compilare delle liste complete durante
il processo di negoziazione”. Inoltre, il Parlamento UE specifica che do-
vranno essere previste delle “misure volte ad affrontare i casi di uso im-
proprio e di informazioni e pratiche fuorvianti” per tutelare i prodotti eu-
ropei in vendita sul mercato americano.
All’interno del TTIP dovrà anche essere prevista una clausola di salva-
guardia che potrà essere invocata nel momento in cui l’aumento esagerato
delle importazioni di un prodotto particolare possa “causare un danno
importante alla produzione interna”, con riferimento sia all’agricoltura
che al settore energetico, chimico e siderurgico.
Possibili vantaggi economici per l’Italia
Da un punto di vista economico, il TTIP dovrebbe portare dei concreti
vantaggi al mercato agroalimentare italiano. Questo settore rappresenta
infatti il 16% del PIL nazionale, mentre il 19% della produzione viene
esportata all’estero. Una percentuale molto bassa rispetto ad altri Stati
Membri ma che potrebbe crescere grazie proprio alla ratifica del Trattato.
L’intesa agevolerebbe l’accesso ai rispettivi mercati: gli Stati Uniti sono in-
teressati a vendere prodotti come il granturco e la soia, mentre le esporta-
zioni europee riguardano soprattutto generi alimentari quali alcolici,
vino, birra, formaggi, prosciutto e cioccolato, abbattendone di conse-
guenza i costi.
Rischi
Se da un lato potrebbero aumentare gli introiti derivanti dalla valorizza-
zione del “Made in Italy”, sempre apprezzato all’estero, l’altra faccia della
medaglia preoccupa e non poco gli agricoltori italiani. Il nostro Paese po-
trebbe essere invaso dai prodotti americani, qualitativamente inferiori,
venduti a basso prezzo e senza i controlli delle denominazioni di origine
Doc, Dop e Igp rifiutate e contrastate dalle multinazionali USA.
Altre questioni sul tavolo del TTIP
I negoziatiti in corso tra UE e USA non riguardano solo questioni legate al
comparto agricolo e alimentare.
Vediamo, in estrema sintesi, quali sono gli altri principali temi in discus-
sione:
- protezione dei dati: il testo della risoluzione approvata dall’Europarla-
mento esorta la Commissione a “garantire che l’acquis dell’UE in materia
di protezione dei dati personali non venga compromesso”;
- servizi pubblici: l’Europarlamento chiede che l’UE e gli Stati Uniti fir-
mino una dichiarazione comune nella quale venga esplicitamente escluso
dal campo di applicazione del TTIP qualsiasi servizio d’interesse generale
attuale e futuro, come l’acqua, la sanità, i servizi sociali, e l’istruzione.
L’obiettivo è di assicurare che le normative e il finanziamento di tali ser-
vizi restino completamente nelle mani delle autorità nazionali e locali;
- cinema e cultura: nessuna disposizione dell’accordo dovrà incidere sulla
“capacità dell’UE o dei suoi Stati Membri di erogare sovvenzioni o garan-
tire sostegno finanziario alle industrie culturali e ai servizi culturali, di
istruzione, audiovisivi e stampa”. Non dovranno esserci ingerenze nem-
meno nel sistema di fissazione dei prezzi per libri e periodici;
- appalti pubblici: gli eurodeputati chiedono di adottare “un approccio
ambizioso” ed eliminare “le restrizioni attualmente vigenti negli USA a li-
vello federale, statale e locale”. Inoltre, si chiede che vengano istituiti dei
“meccanismi per garantire che gli impegni assunti dalle autorità federali
statunitensi siano onorati a tutti i livelli politici e amministrativi”;
- ambiente e sociale: si chiede un accordo “ambizioso, globale, equili-
brato e di alto livello”, capace di promuovere “lo sviluppo sostenibile di
benefici condivisi per tutti gli Stati Membri”. È richiesta dunque una
“maggiore cooperazione transatlantica, preservando standard normativi e
di tutela dei consumatori e la prevenzione del dumping sociale, fiscale e
ambientale”. Il TTIP dovrà contestualmente assicurare “il livello più ele-
vato di protezione della salute e della sicurezza, conformemente al prin-
cipio di precauzione”, garantendo la tutela “dei consumatori, della nor-
mativa in materia di lavoro, ambiente e benessere degli animali, nonché
della diversità culturale esistente nell’UE”.
Luci e ombre sul TTIP
Il trattato transatlantico che fa discutere
La direzione generale Trade della commissione europea ha creato uno spazio web dedicato ai negoziati TTip
con notizie, approfondimenti, documentazione, ecc.
si veda:
non mancano sul web (e non solo) le posizioni contrarie all’accordo, si veda per esempio:
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Per saperne
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