L'Aratro n.4 Marzo 2016 - page 16

APRILE 2016
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AVVISO AI VITICOLTORI
Ricordiamo che i tecnici viticoli degli
Uffici Zona
e il
responsabile vitivinicolo provinciale
Luca Businaro
sono a disposizione per fornire i seguenti servizi alle
aziende interessate del comparto:
• tenuta dei registri di cantina (vinificazione, com-
mercializzazione, imbottigliamento)
• compilazione dei manuali HAccp
• richieste di campionamento vino
• richieste di contrassegni di stato per imbottigliatori
• assistenza su questioni legate alla legislazione
Filiera del vino:
testo unico,
ottimo lavoro
di squadra
“Il Testo unico del vino è il risul-
tato di un ottimo lavoro di
squadra, condiviso da tutte le
organizzazioni rappresenta-
tive della filiera vitivinicola ita-
liana. La politica ha dimo-
strato grande capacità di
ascolto e di confronto, ma
anche di decisione per offrire
ai produttori un testo che va
nella direzione della raziona-
lizzazione e della semplifica-
zione. Il documento contiene
elementi di innovazione impor-
tanti per sostenere la competi-
tività del settore vitivinicolo la
cui bilancia commerciale sul-
l’export è in attivo di oltre 5
miliardi”.
Così la filiera vitivinicola rap-
presentata da Confagricol-
tura, CIA - Confederazione Ita-
liana Agricoltori, Alleanza
delle Cooperative agroalimen-
tari, Unione Italiana Vini, Fe-
derdoc, Federvini e Assoeno-
logi ha commentato il via li-
bera della Commissione Agri-
coltura della Camera dei De-
putati al Testo unico sul vino.
“Ora
– ha aggiunto la filiera –
è importante procedere in
tempi rapidi all’approvazione
definitiva, così che il settore
possa contare su questo impor-
tante strumento di semplifica-
zione per le imprese”.
“Riteniamo, infine, doveroso
ringraziare il relatore del prov-
vedimento, On.
Massimo
Fiorio
– ha concluso la fi-
liera –
per il paziente e pro-
ficuo lavoro svolto, che ha por-
tato all’approvazione di un
testo fortemente condiviso”.
G
li accordi sui prezzi delle
uve di Gavi, Brachetto e
Moscato d’Asti per l’Anti-
trust sono da bloccare secondo il
parere pubblicato nei giorni
scorsi sul Bollettino Ufficiale e in-
viato al Ministero dello Sviluppo
Economico e alla Regione Pie-
monte. Un vero e proprio “terre-
moto” per i produttori e l’indu-
stria del vino che da una trentina
d’anni si riuniscono ogni stagione
per fissare le quote di “resa” delle
vigne e prezzi minimi delle uve.
Tutto è partito da un imbottiglia-
tore del Gavi Docg che ha segna-
lato la pratica degli accordi di fi-
liera al Garante, il quale si è
espresso bocciando di fatto le co-
siddette commissioni paritetiche.
“È ancora presto per poter prevedere
le conseguenze di questo parere, ma è
già evidente che non potremo non te-
nerne conto”
commenta
Luca
Brondelli
, presidente di Confa-
gricoltura.
In pratica, secondo il Garante, i
patti tra gli agricoltori e i vari ac-
quirenti vanno circoscritti rigoro-
samente a quanto consentito dalla
legge ‘con l’espressa esclusione di
accordi di prezzo delle uve e tanto
più dei vini sfusi’. L’indicazione
agli enti è quella di un uso ‘il più
possibile circoscritto’ di questi
meccanismi che incidono ‘diretta-
mente sulle disponibilità di pro-
dotto (e conseguenti prezzi) nei
mercati finali’. Insomma, secondo
l’Antitrust il ricorso alle paritetiche
porterebbe ad una alterazione
della libera concorrenza.
“In realtà gli accordi di filiera non
determinano il prezzo del vino, ma
danno indicazioni sulle rese (quan-
tità) e sul prezzo uve. Si tratta, ricor-
diamolo, di indicazioni, non obblighi
di legge. In genere tali accordi ven-
gono rispettati, ma non sono vinco-
lanti”
, precisa
Maurizio Mon-
tobbio
, presidente del Consorzio
di tutela del Gavi Docg.
I primi accordi di filiera nascono
tra agricoltori e industriali del
Moscato. Il territorio del Gavi vi
ricorrerà solo a partire dal 2008,
in un momento di crisi.
Il meccanismo ha funzionato,
con buona soddisfazione da en-
trambe le parti, fino a quando il
mercato del vino bianco è rimasto
sottotono. Paradossalmente,
quando il Gavi ha iniziato a andar
bene sul mercato, il meccanismo
di garanzia, si è inceppato.
Il fatto di stabilire le rese ha con-
sentito, ad esempio, di non la-
sciare del prodotto fermo, a
meno di richieste aggiuntive da
parte del mercato e, in quel caso,
si ricorre ad uno sblocco. La pra-
tica è di derivazione francese,
come indica il nome stesso “blo-
cage e deblocage”.
Già lo scorso anno, per la ven-
demmia 2014, l’accordo sul Gavi
non era stato raggiunto.
“Le scorte,
ad oggi, sono già state tutte esaurite,
perchè il mercato, in questo mo-
mento, lo richiede”
, precisa Mon-
tobbio. Infatti, è già stato con-
cesso un deblocage (sblocco delle
scorte) del 10% e, dal prossimo
anno, si pensa anche a consentire
nuovi impianti di vigna.
Le maggiori difficoltà, quindi, nel
caso in cui le paritetiche vengano
abolite, si avranno per Brachetto e
Moscato.
Il 15 aprile è stata convocata una
prima riunione per il Moscato e
sarà quella l’occasione per un in-
contro in Regione tra gli “esperti”.
In un mercato totalmente libero,
si rischia un innalzamento dei
prezzi quando la domanda c’è o
un abbassamento se questa
manca. I primi a farne le spese sa-
ranno probabilmente i produt-
tori. Ma c’è di più. Se la regola del-
l’antitrust venisse applicata per
estensione, si rischia anche che
saltino gli accordi nel settore del
latte, non solo in Piemonte.
Per i produttori quel parere è però
“un passo indietro”, anzi “un er-
rore”.
“Abbiamo sempre pensato che
il Piemonte fosse un passo avanti su
questo tema. Rinunciarvi sarebbe un
grave danno per tutti”
conclude
Bondelli.
Per informazioni e per fissare appuntamenti si prega di contattare i
referenti di Zona.
Paolo Castellano
Zona Alessandria Tel. 0131 252945
Francesco Dameri
Zona Tortona Tel. 0131 861428
Matteo Ferro
Zona Acqui Terme e Ovada Tel. 0144 322243
Giovanni Passioni
Zona Casale Monferrato Tel. 0142 452209
Luca Businaro
Zona Novi Ligure Tel. 0143 2633
L’Antitrust blocca gli accordi sui prezzi delle uve
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