L'Aratro n. 4 Aprile 2017 - page 10

APRILE 2017
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Restiani
Vendita: Oli Lubrificanti - Carburanti
Combustibili - G.P.L.
I
l settore fitosanitario regionale con un
mese di anticipo rispetto al passato ha
pubblicato le norme tecniche di produ-
zione integrata valide per le aziende aderenti
all’operazione 10.1.1 (la “nuova” 2078) del
Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 e
per le aziende aderenti al sistema di qualità
nazionale produzione integrata e altri si-
stemi di qualità.
Il volume 2017 è scaricabile o consultabile
dal sito regionale
-
monte.it/agri/area_tecnico_scientifica/set-
tore_fitosanitario/normetecniche.htm o dal
nostro sito
sandria.it/tecnica/lineetecnicheregionali.asp.
Con questo articolo intendiamo riepilogare
gli obblighi previsti dall’operazione 10.1.1.
CONCIMAZIONE
Per ciascuna coltura non superare i limiti mas-
simi di concimazione azotata previsti e par-
tendo dalle analisi obbligatorie del terreno,
per fosforo e potassio non superare gli asporti
in caso di terreno con dotazione media; gli ap-
porti di fosforo e potassio devono essere azze-
rati se l’analisi del suolo rivela una dotazione
elevata in questi due elementi.
DIFESA
Intervenire contro le avversità previste dalla
norme tecniche, impiegando esclusivamente
i prodotti commerciali a base delle sostanze
attive contenute nei disciplinari che devono
contenere nell’etichetta le autorizzazioni
contro l’avversità per la quale sono stati inse-
riti. Le dosi non devono superare quelle di
etichetta quando non previsto diversamente
dai disciplinari; si consiglia di utilizzare do-
saggi non inferiori a quelli minimi di eti-
chetta e, nel caso di interventi ripetuti, di al-
ternare principi attivi dotati di differente
meccanismo d’azione. Ove possibile, privile-
giare le tecniche di lotta biologica e i mezzi
agronomici a basso impatto ambientale.
DISERBO
Scegliere i formulati ad azione erbicida con-
soni alla tipologia delle malerbe presenti.
Ove possibile, specialmente per le colture
sarchiate, adottare interventi meccanici o di-
serbo localizzato.
AVVICENDAMENTO
Le aziende aderenti all’Operazione 10.1.1 de-
vono adottare un avvicendamento quin-
quennale che comprenda almeno tre colture
con al massimo un ristoppio per ogni col-
tura. Tuttavia nei seguenti casi:
– aree individuate come collinari e montane
– orticole a indirizzo intensivo, così come in-
dividuate nelle norme tecniche
– seminativi presenti in aziende viticole o
frutticole di superficie inferiore a 5 ettari se
non superano il doppio della superficie vi-
ticola o frutticola
– aree con forti limitazioni dovute alla natura
del suolo e a vincoli imposti da Enti territo-
riali (Consorzi irrigui, ecc.) cosiddette
“valbe”
– in presenza di colture erbacee foraggere o
di terreni a riposo, di durata pluriennale
è consentito ricorrere a un modello di succes-
sione che nel quinquennio preveda due col-
ture e consenta al massimo un ristoppio per
coltura; è inoltre possibile avere due ristoppi
della stessa coltura a condizione che la col-
tura inserita tra i due ristoppi sia di famiglia
botanica diversa. La coltura inserita tra i due
ristoppi può essere sostituita con un anno di
riposo del terreno (maggese).
Nei terreni che ospitano
COLTURE ORTI-
COLE
, però, devono essere rispettate ulte-
riori limitazioni:
– l’aglio ritorna sullo stesso appezzamento
dopo che ad esso sono succedute almeno
due colture annuali. È possibile effettuare 2
cicli successivi e quindi rispettare un inter-
vallo senza aglio di almeno 4 anni.
– la cipolla ritorna sullo stesso appezza-
mento dopo 2 anni di altre colture.
– la patata ritorna sullo stesso appezzamento
dopo 2 anni di altre colture; non può essere
preceduta da altra solanacea.
– per il pomodoro da industria non è con-
sentito il ristoppio o, in alternativa, dopo
due cicli di pomodoro si deve rispettare un
intervallo minimo di 3 anni senza pomo-
doro. Nell’avvicendamento, il pomodoro
non deve seguire altre colture solanacee al
fine di prevenire problemi fitopatologici.
Naturalmente i
CEREALI AUTUNNO-VER-
NINI
(frumento tenero e duro, orzo, avena, se-
gale, triticale, farro, ecc.) sono considerati col-
ture analoghe ai fini della successione coltu-
rale; le colture appartenenti allo stesso genere,
indipendentemente dalla diversa destinazione
d’uso (per es. sorgo da foraggio, da biomassa,
da granella), sono considerate colture ana-
loghe ai fini della successione colturale.
Per quanto riguarda il
riso
, l’avvicendamento
è sempre consigliato; però nelle situazioni in
cui la riuscita di una coltura diversa dal riso
sia difficile, è consentito proseguire con la
monosuccessione se, per almeno 2 anni su 5,
su tutta la superficie a riso, viene adottato al-
meno uno dei seguenti interventi alternativi
di mantenimento della fertilità del terreno:
– realizzazione di un sovescio (da eseguirsi
secondo le prescrizioni previste dall’im-
pegno aggiuntivo “Erbai autunno-vernini
da sovescio”) che deve raggiungere una
“buona riuscita”
– esecuzione della sommersione invernale
della risaia (da eseguirsi secondo le prescri-
zioni previste dall’impegno aggiuntivo
“Sommersione invernale delle risaie”).
Per le
COLTURE ARBOREE
non si può par-
lare di avvicendamento ma di reimpianto: le
norme tecniche sconsigliano il reimpianto
sulla stessa particella; per le
COLTURE
FRUTTICOLE
è possibile effettuarlo se viene
adottato almeno uno dei seguenti provvedi-
menti:
– lasciare a riposo il terreno per un congruo
periodo, durante il quale praticare una col-
tura estensiva oppure il sovescio;
– asportare i residui radicali della coltura pre-
cedente;
Le norme tecniche di produzione integrata 2017
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