APRILE 2017
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………….. il sapore del Pomodoro Piemontese
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SITO:
L’
Italia è il maggiore pro-
duttore europeo di riso,
con una superficie dedi-
cata di 234.134 ettari, 7.000 in
più rispetto al 2015 (fonte: Ente
Risi, 2016), concentrati soprat-
tutto tra le province di Vercelli,
Biella, Novara, Alessandria e
Pavia. L’importazione selvaggia
dai PMA (Paesi Meno Avanzati) è
un problema che da anni mette a
repentaglio il sistema produttivo
ed economico italiano; tuttavia, a
fronte di una situazione preoccu-
pante, l’Europa non è stata finora
capace di mettere un limite a
questo fenomeno. Al tavolo del
riso convocato in Regione, Con-
fagricoltura Piemonte ha chiesto
l’attivazione dello stato di crisi
del comparto:
“Abbiamo toccato il
fondo
- afferma
Luca Brondelli di
Brondello
, presidente di Confa-
gricoltura Alessandria -
e la poli-
tica non è stata capace di difendere
la produzione nazionale”.
Si è passati da 10.280 tonnellate
di riso entrato in Europa dai PMA
nella campagna 2008/2009 a
511.648 tonnellate nel 2016/2017
(fonte: Commissione europea,
gennaio 2017). Nel 2009 è en-
trato in vigore l’accordo EBA
(Everything But Arms) tra la UE e
49 Paesi Meno Avanzati che ha
soppresso i dazi aprendo la
strada a importazioni indiscrimi-
nate di riso nel vecchio conti-
nente, in particolare da Cam-
bogia e Myanmar (ex Birmania).
Da quest’anno pure l’Ecuador ha
la possibilità di inserirsi a dazio
zero con un quantitativo di 5.000
tonnellate.
“Con la richiesta dello stato di crisi
al Ministero delle Politiche Agricole
-
spiega il presidente della Zona di
Casale,
Giacomo Pedrola
-
solle-
citiamo una procedura d’urgenza per
questo annoso problema, finora tra-
scurato. Le nostre richieste sono di
porre fine all’import massiccio a
dazio zero e di introdurre l’etichetta-
tura obbligatoria, in modo da ren-
dere chiara l’origine del prodotto”.
Attualmente, infatti, l’indica-
zione “Made in Italy” può essere
apposta anche sul riso confezio-
nato in Italia ma coltivato altrove.
Dall’incontro in Regione la ri-
chiesta dell’attivazione del tavolo
nazionale di filiera per accelerare
le procedure sulle istanze del
comparto è stata unanime.
Chiesto lo stato di crisi per il riso
I
produttori aderenti all’iniziativa
“Coltiviamo il buon grano di qualità”
il 2 marzo scorso si sono incontrati
ad Alessandria presso il Centogrigio, per
approfondire gli aspetti agronomici legati
alla produzione del grano nella provincia
di Alessandria.
L’incontro è stato organizzato dalle Associa-
zioni Agricole Confagricoltura e Cia e dalle
Cooperative Produttori Mais di Alessandria,
Settevie e Centro Agricolo San Michele.
Di fronte a numerosi produttori di fru-
menti tenero il presidente di Confagricol-
tura Alessandria
Luca Brondelli di Bron-
dello
ha introdotto i lavori e ricordato che
questa iniziativa di realizzare una filiera in-
teramente provinciale volta a valorizzare il
frumento tenero di forza è nata la scorsa
estate in risposta alla crisi di mercato del
frumento tenero.
“Con questa iniziativa non
ci illudiamo di risolvere i problemi del mercato
del frumento
- ha sostenuto Luca Brondelli -
Per valorizzare le nostre produzioni non dob-
biamo continuare a produrre le stesse categorie
di grano che tutti al mondo possono ottenere;
con coraggio le Cooperative e le nostre Associa-
zioni hanno proposto la produzione dei grani di
forza delle varietà Bologna, Rebelde e Forcali
per cercare di ritagliarci una fetta di mercato e
di realizzare una filiera che possa contribuire a
alleggerire le condizioni economiche delle
aziende che con lo stesso coraggio hanno ade-
rito all’iniziativa”.
Gli hanno fatto eco il direttore provinciale
Valter Parodi
e il responsabile tecnico pro-
vinciale
Marco Visca
, che hanno affermato
che il tanto proclamato made in Italy non
deve appartenere alla grande distribuzione
organizzata o alla grande industria, ma
anche agli imprenditori e alle Cooperative:
“Dalla provocazione della scorsa estate che ci
ha fatto dichiarare che non avremmo più pro-
dotto il grano, siamo passati a una fase proposi-
tiva; siamo partiti da veri imprenditori che
amano il loro lavoro e intendono raggiungere
gli obiettivi che si sono posti”.
Si è entrati quindi nel pieno dell’incontro
tecnico con gli interventi di
Fiorenzo Pa-
squali
della Yara Italia, che ha delineato le
migliori tecniche di fertilizzazione per
poter produrre grani di forza dall’elevato
tenore proteico e dalla spiccata attitudine
panificatoria, che i frumenti di forza de-
vono ottenere. Quindi ha preso la parola
Maurizio Gerlero
della BASF Italia che ha
trattato della difesa della coltura dalle ma-
lattie che possono danneggiare i grani sia
sotto il profilo produttivo che tecnologico.
Incontro formativo per gli agricoltori aderenti al progetto
“Coltiviamo il buon grano di qualità”
Pagina a cura di
Rossana Sparacino
Stop alle importazioni massicce dai PMA ed
etichettatura obbligatoria sull’origine del
prodotto. Dal Piemonte parte la richiesta al
ministro Martina per affrontare con urgenza
l’annoso problema