L'Aratro n.6 Giugno 2016 - page 16

GIUGNO 2016
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a Regione Piemonte con le determinazioni dirigenziali 292 e
293 del 2 maggio 2016 ha aggiornato le zone focolaio, insedia-
mento e a rischio e ha approvato le disposizioni applicative già
in vigore da alcuni anni e il piano operativo 2016 del Decreto di Lotta
obbligatoria alla Flavescenza dorata della vite.
Come i nostri viticoltori ben sanno, l’intero territorio vitato della
provincia di Alessandria è stato definito fin dal 2008 “zona insedia-
mento”, ovvero quel territorio dal quale la Flavescenza dorata non
potrà essere eradicata e i viticoltori dovranno imparare a convivere
con questa malattia.
Nelle “zone insediamento” le disposizioni applicative prevedono
l’obbligo dopo ogni trattamento insetticida, trascorso il tempo di
rientro indicato nell’etichetta dei prodotti, oppure, in assenza di tale
indicazione in etichetta, non prima di 24 ore (meglio se almeno 48)
dopo il trattamento, di asportare la vegetazione sintomatica o capi-
tozzare le piante, senza attendere la vendemmia; in inverno estirpare
le ceppaie, comprese le radici. Inoltre, è sempre consigliato l’estirpo
delle piante infette e nei vigneti ove si registri una percentuale di pre-
senza della malattia inferiore al 2%, (fino al 2015 era il 4%) è obbli-
gatorio estirpare le viti infette. Nei vigneti dove non esistano le con-
dizioni per effettuare un efficace controllo del vettore e nei vigneti
dove è presente più del 30% di piante infette, determinato anche solo
attraverso un campione individuato secondo una metodologia stati-
sticamente idonea a garantirne la rappresentatività rispetto alla tota-
lità del vigneto, il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’in-
tero vigneto. Inoltre, in caso di superfici vitate abbandonate, trascu-
rate o viti inselvatichite dove non esistano le condizioni per effettuare
un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti
o dell’intero appezzamento.
Per quanto riguarda la lotta al vettore, il ben noto Scafoideus titanus,
nelle zone di insediamento devono essere effettuati obbligatoria-
mente due trattamenti insetticidi all’anno. Se il livello di popola-
zione lo richiede può essere effettuato un terzo trattamento insetti-
cida o anche un quarto trattamento.
Le aziende che aderiscono alle azioni di Produzione Integrata – Ope-
razione 10.1.1 dell’attuale programmazione o 214.1 della precedente
che nel 2016 non hanno ancora concluso quell’impegno – devono
obbligatoriamente effettuare due trattamenti; un terzo trattamento è
ammesso dai Disciplinari 2016 utilizzando un insetticida non adope-
rato nei primi due interventi; anche nei primi due interventi occorre
utilizzare sostanze attive tra loro differenti. Un quarto trattamento
potrà essere concesso in deroga dal Settore Fitosanitario Regionale
qualora in base ai monitoraggi se ne ravvisi la necessità.
Sempre in deroga, qualora il Settore Fitosanitario Regionale ne ravvi-
sasse l’opportunità, per il terzo e quarto trattamento potrà essere ado-
perata una delle sostanze attive già utilizzate nei primi due interventi;
ciascuna sostanza attiva non potrà comunque essere impiegata più di
due volte (clorpirifos etil non può essere utilizzata oltre il 30 luglio
per il rischio di residui nel vino, ma può essere di nuovo impiegata
dopo la vendemmia). Si precisa che la possibilità di utilizzare la
stessa sostanza attiva per due volte vale solo a partire dal terzo tratta-
mento.
Sempre in deroga potrà essere ammesso a causa della reimmigra-
zione di scafoideo in vigneto, per trattamenti a ridosso della ven-
demmia (in pre vendemmia o in post vendemmia) un solo impiego
di piretroidi registrati sulla vite contro le cicaline della vite e lo sca-
foideo. Considerato che i formulati commerciali delle sostanze attive
ammesse nella lotta allo scafoideo possono avere in etichetta diffe-
renze riguardo agli intervalli di sicurezza e agli insetti “bersaglio”, oc-
corre che sia posta particolare attenzione nella scelta dei formulati,
soprattutto per i trattamenti in pre vendemmia a causa dell’intervallo
di sicurezza.
Le modalità di effettuazione del terzo e quarto trattamento insetti-
cida devono essere scelte tra le seguenti:
1) un trattamento insetticida a tutto campo;
2) un trattamento insetticida localizzato sui filari esterni di vigneti si-
tuati in prossimità di vigneti abbandonati o incolti o capezzagne con
presenza di viti selvatiche in cui si verifichino una recrudescenza
della malattia e/o catture significative di adulti di scafoideo su trap-
pole cromotattiche eventualmente poste sui filari limitrofi; in questi
casi il trattamento deve essere localizzato e rivolto al vigneto; è vie-
tato trattare gli incolti e le capezzagne al fine di evitare danni agli in-
setti pronubi e alle api;
3) un trattamento insetticida post vendemmia.
Le aziende viticole in agricoltura biologica devono effettuare obbliga-
toriamente almeno tre trattamenti insetticidi, con piretro o sali potas-
sici degli acidi grassi, di cui almeno due con piretro, sui giovani ogni
7-10 giorni, nel periodo maggio-giugno; il posizionamento dei tratta-
menti deve essere stabilito tenendo in considerazione la fioritura
della vite e il ciclo dello scafoideo. Entrambe le sostante attive agi-
scono solo per contatto e pertanto devono essere distribuite in modo
tale da interessare anche la pagina inferiore delle foglie dove si tro-
vano generalmente gli stadi giovanili. Non esistono sostanze attive
autorizzate in coltivazione biologica contro gli adulti di scafoideo
pertanto gli interventi contro gli stadi giovanili risultano fondamen-
tali per ridurre la popolazione dell’insetto vettore, oltre alla cura agro-
nomica del vigneto con l’asportazione dei polloni e la pulizia del sot-
tofilare.
Si sottolinea infine che è assolutamente vietato trattare durante la fio-
IL PIANO OPERATIVO REGIONALE 2016
Difesa della vite dalla Flavescenza dorata
Sono sempre vietati i trattamenti in fioritura
I trattamenti e l’asportazione della vegetazione
con sintomi sono obbligatori
Norme specifiche per i viticoltori aderenti
all’agricoltura biologica
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