Nell’ambito delle sostanze tossiche di origine microbica che attraverso gli alimenti possono essere assunte dall’uomo e dagli animali di allevamento occorre prestare particolare attenzione alle micotossine. Le micotossine sono metaboliti secondari prodotti da funghi parassiti delle piante o agenti di ammuffimento delle derrate alimentari in grado, se ingeriti, di provocare patologie acute o croniche.
La produzione delle micotossine può avvenire può avvenire sia nella fase di coltivazione che nelle operazioni successive alla raccolta, qualora si sviluppino le condizioni favorevoli al loro sviluppo. I funghi tossigeni vengono quindi suddivisi in funghi di campo (del genere fusarium produttori di zearalenone, tricoticeni e fumonisine) e funghi di magazzino (generi aspergillum e pennnicilium, produttori di aflatossine ed ocratossimne)
(da Regione Piemonte – Micotossine nel mais Prevenzione e Controllo).
I funghi tossigeni parassiti si trovano naturalmente nell’ambiente e la loro eventuale presenza sulle derrate alimentari è dovuta a particolari condizioni climatiche e di coltivazione che ne favoriscono o ne ostacolano la diffusione.
Le micotossine possono essere presenti in una gamma vastissima di prodotti, che vanno dai cereali alla frutta a guscio, alle arachidi, al caffè, alla frutta secca, al latte, alle spezie (peperoncino, pepe, noce moscata ecc.) ai prodotti trasformati (ad esempio bevande a base di frutta, succhi di uva, ecc.) e vino, per citare le principali prodotti agricoli, e gli ingredienti utilizzati in cucina.
L’Unione Europea stabilisce periodicamente i livelli massimi delle varie micotossine nelle materie prime di origine agricola e negli alimenti, ponendo particolari limitazioni agli alimenti per la prima infanzia, ad esempio) oltre che nei mangimi per l’alimentazione delle specie allevate.
Per orientare le imprese agricole verso produzioni cerealicole immuni da micotossine, grazie all’adozione di tecniche colturali e di conservazione che impediscano la proliferazione dei fughi tossigeni, o che ne minimizzino la presenza, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha pubblicato le linee guida che trovate qui pubblicate.
Le linee guida per il controllo delle micotossine nella granella di mais e di frumento intendono rappresentare utili indicazioni tecniche per gli agricoltori e gli stoccatori. La loro adozione è del tutto volontaria e va valutata di volta in volta in relazione alle singole realtà aziendali. Infatti nella fase di coltivazione e raccolta non tutte le misure proposte possono essere applicate in ogni condizione operativa; così pure nella fase post raccolta non tutte le strutture di stoccaggio presentano allo stato attuale impianti attrezzati per mettere in atto le indicazioni riportate.
Per facilitare l’attuazione di misure puntuali o di interventi sistemici, le Linee Guida sono articolate in 4 parti distinte, sia per il mais che per il frumento (tenero e duro):
1) Linee guida per il controllo delle micotossine: elencano e descrivono le misure per la gestione e il controllo delle micotossine, evidenziando la motivazione del rischio e le condizioni di criticità, l’efficacia e, infine, le strategie e le azioni di controllo;
2) Percorsi produttivi ottimali per il contenimento delle micotossine: esaminano cronologicamente i percorsi produttivi durante il ciclo colturale, le strategie e le azioni di controllo, evidenziando le interazioni tra le diverse misure e la sequenza delle pratiche da porre in atto;
3) Definizione del livello di rischio: riguarda la definizione del livello di rischio probabile a seguito di determinate condizioni agronomiche;
4) Guida all’uso dell’applicativo “Valutazione rischio micotox”: è la guida all’utilizzo di un applicativo per computer, tablet e smartphone appositamente messo a punto per prevedere il rischio di contaminazione da micotossine su mais e frumento.