Il 23 dicembre 2020 è stato approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio l’atteso Regolamento U.e. 2020/2220, che definisce le disposizioni transitorie relative allo Sviluppo rurale (Feasr), agli Aiuti diretti (Feaga) e all’OCM per la prosecuzione degli impegni nel 2021 e 2022, di cui avevamo già dato accenno in più occasioni e trasmesso il testo con e-mail del 28.12.2020, avente per oggetto “Provvedimenti G.U”.
In sostanza, il Regolamento proroga fino al 31 dicembre 2022 l’attuale periodo di programmazione 2014-2020 e sancisce la necessità di una richiesta di modifica degli attuali Psr per il periodo transitorio.
I nuovi impegni assunti a partire dal 2021, secondo il Regolamento, possono estendersi da uno a tre anni (buona parte delle azioni agroambientali dell’operazione10.1, per esempio potrebbe avere questa durata).
Per gli impegni rinnovati annualmente (per esempio alcune azioni della Mis. 10.1 non ancora scadute nel 2020), a decorrere dal 2022 sembra che il rinnovo non potrà superare la durata di un anno, tuttavia è prevista una deroga a queste regole che consente una durata superiore a tre anni dei nuovi impegni assunti nel 2021 e/o nel 2022 purché tali impegni soddisfino particolari obiettivi climatico-ambientali (si potrebbe pensare ad alcune azioni della Mis. 10 di particolare rilevanza sotto l’aspetto ambientale), oppure riguardino la conversione all’agricoltura biologica, o il benessere animale.
Il Reg. 2220 prevede anche Misure di sostegno alle perdite di produzione per fitopatie, epizoozie, etc. e al calo del reddito causato da crisi di mercato, introducendo la possibilità da parte degli Stati membri di ridurre la soglia di danno dal 30% al 20%.
Le nuove norme consentirebbero inoltre, per esempio in materia di investimenti strutturali, l’aumento della percentuale di contributo fino al 75% della spesa riconosciuta per gli agricoltori over 40 e fino al 90% per i giovani agricoltori, per i progetti collettivi, per le zone soggette a vincoli naturali, e per gli investimenti collegati ad azioni agroambientali e all’agricoltura biologica.
Anche per il premio di insediamento (Mis. 6) l’importo riconosciuto al giovane agricoltore può essere maggiorato di ulteriori 30mila euro.
La tematica legata alla prosecuzione degli impegni e alle ulteriori risorse aggiuntive risulta complessa e articolata e presuppone la modifica dell’attuale Psr che, nel caso del Piemonte, dovrà contemplare anche la riallocazione delle risorse generate da minori spese su alcune Misure o provenienti da Misure che non stanno riscuotendo l’interesse da parte dei beneficiari.
Tutta questa complessa operazione dovrà essere regolata da un meccanismo di gestione particolarmente accurato in modo da evitare il rischio di non spendere tutte le risorse a disposizione, vecchie e nuove, entro i termini fissati dall’Unione Europea, scaduti i quali scattano le severe norme di restituzione dei fondi.
Qui di seguito un breve excursus sul PSR 2014/2020.
Il PSR persegue le 6 priorità che l’Unione Europea ha definito in materia di Sviluppo Rurale:
1. Trasferimento di conoscenze e innovazione
2. Competitività dell’agricoltura
3. Filiere alimentari e gestione dei rischi
4. Ambiente (biodiversità, paesaggio, acqua, suoli)
5. Cambiamento climatico (efficienza nell’uso delle risorse e riduzione delle emissioni climalteranti)
6. Inclusione sociale e sviluppo delle zone rurali.
In termini di bilancio le misure che godranno della maggiore dotazione finanziaria sono:
• Misure 1 e 2 – formazione, informazione e consulenza alle aziende agricole: 78.5 milioni di euro
• Misura 4 – miglioramento delle aziende agricole, agroindustria: 291 milioni di euro
• Misura 6 – insediamento giovani e diversificazione: 61 milioni di euro
• Misura 8 – interventi per lo sviluppo delle aree forestali: 38.6 milioni di euro
• Misura 10 – pagamenti agro-climatico-ambientali (meglio noti come 2078): 263 milioni di euro
• Misura 11 – agricoltura biologica: 25.5 milioni di euro
• Misura 13 – pagamento compensativo per le zone montane: 60 milioni di euro.
Le restanti risorse sono destinate all’adesione a regimi di qualità, alla cooperazione, a servizi di base e rinnovamento dei villaggi, alla realizzazione della banda larga, a infrastrutture per il turismo rurale, alla ristrutturazione degli alpeggi e agli interventi previsti dall’asse Leader.
Possono accedere al sostegno del PSR 2014-2020 diverse tipologie di beneficiari e potenziali beneficiari che comprendono soggetti privati e soggetti pubblici sia singoli che associati, soggetti riuniti in partenariati e aggregazioni e le cui caratteristiche specifiche sono dettagliate nei singoli bandi.
Qui di seguito riproponiamo le presentazioni del PSR piemontese, aggiornate al 23 Dicembre 2015.